mardi 29 avril 2008
Viaggio a Kohé (Togo) - luglio 2007
Il Togo è ufficialmente dichiarato in democrazia. In realtà la corruzione è fortissima ed il regime è militare e totalitario (all'apparenza pacifico) e particolarmente corrotto.
E' vergognoso come il governo africano se ne freghi della sorte del suo popolo! E' terribile. Rivoltante!
Tutte le religioni coabitano pacificamente compreso quelle considerate Sette in occidente.
Il popolo, lui, è di una dignità sorprendente. Accogliente e sorridente.
Hanno una vita veramente difficile, ma non si lamentano mai! Esemplare.
In tutto ho passato 19 giorni in Togo, nel villaggio di Kohé, a circa 40 Km dalla capitale, Lomé. Dei 19 giorni, ne ho passati 5 sdraiata con problemi di pressione e intestinali… di cui 4 giorni con flebo. Ho risolto il tutto in ospedale (se così si può chiamare), grazie al bravissimo Dr Togolo e agli infermieri carini e competenti, che mi hanno rimesso in piedi in una mattinata di cure intense contro la malaria, overdosi di vitamine, antibiotici, e liquidi per re-idratarmi. Sono uscita di li che ero un fiorellino, senza più la demoralizzante diarrea di ogni mezzo'ora o quando andava bene ogni ora! Finalmente la frase che mi ripetevano tutti più volte al giorno da 4 giorni: "Courage, ça va aller!" (coraggio, tutto andrà bene), aveva un senso. Ho riso tanto a questo proposito con i togolesi e con i miei compagni di viaggio.
"Courage, ça va aller!" è il titolo che vorrei dare al film che ho girato!
Per riprendere il discorso sulll'ospedale e più precisamente sul pronto soccorso, è assai vergognoso lo stato in cui si trova, insalubre e tutto cade a pezzi… Il porta flebo è un pezzo di legno con chiodi infissi. Senza parlare poi, nel mio caso, dell'inconturnabile gabinetto, con secchi in ghisa di sciacquone… Quando "sei obbligato" ad andare al pronto soccorso, devi prevedere carta igenica, telo da mettere sulla lettiga degli anni '60 sulla quale ti sdrai, spesso mantenuta insieme da fili di ferro arrugginiti, acqua e una buona dose di fiducia… Ho "rubato" qualche foto del luogo che mi circondava (ma non del bagno) per illustrare meglio il mio racconto! Ho benedetto la buona idea che ho avuto di partire dall'Europa con i fazzolettini igenici per bebé!!!! Due pacchi da 72 fazzoletti… li ho finiti TUTTI. Che esperienza. E' in questi casi che l'angelo custode prende tutta la sua dimensione. E non solo, anche in macchina o in moto, sulle quali avuto occasione di circolare! Senza cinture, né casco, su strade asfaltate soltanto al 20%, con camion, macchine, carretti, moto e biciclette… Buche enormi riempite d'acqua, galline, capre e cani che circolano forse per l'ultima volta… La vita li non vale veramente niente, né quella umana, figuriamoci quella animale. Ho pensato certe volte a Napoli per quanto strombazzano. Naturalmente c'è tutto un codice locale che permette di uscire indenni dalla circolazione, ma resta comunque MOLTO frequente la morte di qualcuno sulle strade. E io che pensavo "ah! finalmente in Africa, dove tutto va lentamente, dove l'appuntamento alle 2 è per le 4… niente stress!" il cavolo! sono salita su un taxi nervosissimo, ho visto "nella mia testa" saltare in aria almeno 4 motociclisti, due incidenti frontali con carretti e macchine… ma niente di tutto cio' è avvenuto, grazie al cielo! Che stress l'arrivo!
Poi invece sono salita con tassisti MOLTO più cool e tutto è rientrato in quella immagine iniziale che avevo dell'Africa.
Ho avuto l'immenso piacere di assistere a 2 feste di paese con tamburi, danze e canti di oltre 30 tra donne e bambine. Una meraviglia.
Il ritmo ti entra in corpo e comincia a farti muovere malgrado te (e i problemi gastrici)… Ho sempre filmato, ma l'ultima sera mi sono lasciata trasportare dal ritmo e ho ballato fino a non poterne più! Ho ricevuto anche i complimenti di una "mamma" (così chiamate sono le rispettate signore anziane) che mi ha abbracciata. Ero molto sorpresa e profondamente onorata!
Il prossimo italiano che passerà da Kohé, saprà che sono passata di lì, perche tutti i bimbi (e sono tanti…) ti salutano per le strade con un coro di "CIAOOOO" e certi adulti con "Buongiorno, come stai?" e rispondono "Bene, grazie". Oppure ti salutano con un "buonasera o buonanotte!" secondo l'ora. La lingua ufficiale è il francese (ultimi coloni in data, dai quali si sono liberati ne 1960), senò parlano il loro dialetto locale che è, a Kohé, l'Ewé.
La partenza è stata emozionante. Ero un po' triste. I miei nuovi amici mi aspettano l'anno prossimo…
Ultimo aneddoto carino: Il re, nonché capo del villaggio di Kohé, mi ha chiesta come 3a moglie.
… E io che mi lamentavo che nessuno mi aveva mai chiesta in sposa… La vita mi ha ancora una volta accontentata!
Festività al nostro arrivo - [foto: D'Allen]
Balli e canti religiosi (chiesa cattolica) - [foto: D'Allen]
Gruppo di giovani musicisti che accompagnano i balli e canti religiosi - [foto: D'Allen]
Cena (a base di riso e carote!!) intorno alle 19:00 con lampada a petrolio! La notte cala rapidamente all'equatore, tra le 18:15 e 18:30.
La sveglia è invece intorno alle 4:00, 4:30!
L'elettricità e l'acqua non arrivano fino alle case. Neanche a Lomé, la capitale, l'elettricità è stabile!!…
Spiaggia di Lomé, Oceano Atlantico: non ho fatto il bagno, non faceva abbastanza caldo per i miei gusti…
Peripezie per filmare il terreno della futura casa per gli orfani.
Foto di gruppo con alcuni giovani del villaggio
Claudine e il Re, capo del villaggio di Kohé.
Cerimonia simbolica della piantagione dell'albero della Pace al villaggio di Kohé.
"Adito", gioco di strategia togolese (ma non solo). Qui gioco con Dayevo, la quale mi schiaccia senza pietà!
Flebo all'ombra di un albero di manghi in compagnia dei miei infermieri (prima di andare all'ospedale).
L'Ospedale della speranza!
Malgrado le apparenze estremamente decadente e insalubre dell'ospedale, in mezza giornata mi hanno rimessa in piedi.
Festvità per l'Associazione (presentazione ufficiale al Villaggio) e di addio
Al centro (con la corona) il famoso re, capo del villaggio, Claudine, fondatrice dell'Associazione Pont Universel e D'Allen giovane antropologo e presidente dell'associazione.
Ultimo giorno, con la mia bella camicia ricevuta in regalo da d'Allen e Charlotte, la sua ragazza.
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